Intorno al Pizzo di Sevo, tra prati, fossi colmi di acqua e vastità di panorami.

 

Escursione nel versante settentrionale della Laga
Partecipanti Giacomo, Simone e Giorgio

Il giro ad anello attorno al Pizzo di Sevo è un’escursione di grande respiro che si sviluppa in ambienti vari e tutti molto belli; una volta in quota ci si muove su pascoli d’altura da cui si aprono panorami eccezionalmente ampi. L’escursione prende avvio dalla strada che conduce alle Macchie Piane; in corrispondenza del terz’ultimo tornante, a quota 1.450 mt, si stacca sulla sinistra una carrareccia ben segnata sin dall’inizio con le bandierine bianco-rosso del CAI. La strada rimane molto comoda per qualche chilometro e si snoda con pendenza leggera e costante tra boschi fitti e piccole radure da cui è ben visibile il Terminillo e gli altri monti reatini; si attraversano due ruscelli (Sette Fonti e poco dopo il fosso Caciari) che con le prime piogge sono tornati attivi ed il suono dell’acqua accompagna piacevolmente questa parte della passeggiata. Si prende progressivamente quota senza accorgersene e dopo un breve strappo in salita si esce progressivamente dal bosco e si raggiunge con un tratto in piano il fosso di San Lorenzo; non ci si può sbagliare grazie all’abbondante presenza della marcatura del percorso con le bandierine su massi ed alberi. Raggiunto il fosso San Lorenzo il sentiero segnato inizia a cambiare direzione e da nord si porta verso est in direzione del Pizzitello: se si vuole raggiungere da quel punto direttamente il Monte Le Vene va attraversato il fosso per poi salire sulla costa immediatamente al di sopra dietro cui si cela la poco marcata vetta del Le Vene. Vista la presenza di acqua nel fosso abbiamo preferito lasciare il sentiero segnato ed incamminarci ancora per un pò sulla sponda rapiti dal suono dell’acqua e dallo scintillio in controluce delle numerose cascatelle. Giunti a quota 1.950 abbiamo attraversato sulla sponda opposta puntando a nord lungo una traccia (corre a fianco di una staccionata ben visibile anche da lontano) che in breve conduce sul pianoro alla base del Le Vene. La vetta in sé non è molto significativa ma costituisce un eccellente belvedere verso il massiccio del Vettore-Redentore che sembrano essere a portata di mano. La vista spazia sino alla Sibilla ed anche il Pian Grande con Castelluccio sono ben visibili … insomma anche queste vette secondarie danno alle volte delle gran belle soddisfazioni! Sul versante opposto domina l’orizzonte il Pizzo di Sevo con la sua grande croce sommitale e diversi rivoli d’acqua che partono sin quasi da sotto la cima e vanno ad alimentare i fossi che abbiamo incontrato all’andata. Dal Le Vene ci si avvia a vista per vasti pascoli verso il Pizzitello che dal versante ovest appare un banale rilievo appena accennato, mentre si presenta assai impervio e roccioso sul versante opposto; via via che si sale il panorama si apre verso le alte cime della Laga e dietro a tutto sbuca fuori il Corno Grande; anche i monti gemelli da qui sono perfettamente visibili nella loro caratteristica simmetria. A metà strada tra Le Vene ed il Pizzitello con una breva deviazione verso nord è possibile raggiungere la cima della Macera ma abbiamo deciso che a quella vetta dedicheremo a breve un’escursione apposita per poter visitare altri territori e farci così un’idea più completa di questa parte della Laga. Una volta raggiunto il Pizzitello la panoramica si amplia ulteriormente e si abbraccia in un unico sguardo la Piana Cavalieri - molto più in basso - anch’essa incisa da innumerevoli fossi. Dal Pizzitello si prosegue in salita puntando al largo crestone che sale fino al Sevo rimanendo sul bordo ovest dello stesso fino a raggiungere quota 2.270 dove compare una traccia che immette nel pendio erboso verso il Monte di Mezzo. Quest’ultimo, più che un monte, da li sopra appare come una depressione, ma … tant’è ci incamminiamo per raggiugere il terzo 2.000 della giornata. Una volta scesi sulla vettarella, che poi consiste in un piccolo pianoro affacciato sulle valli sottostanti, si possono apprezzare dal basso alcuni interessanti punti di vista sul versante ovest del Sevo e sulla cresta che scende fino al Pizzitello … diciamo che in fin dei conti anche questo Monte di Mezzo ha un suo perché! Si ritorna sui propri passi e per prati molto inclinati si riguadagna la cresta che sale al Pizzo di Sevo; si prosegue quindi sui comodi pendii sommitali fino a raggiungere la grande croce di vetta. L’aria è particolarmente limpida e si osserva tutta la catena del Gran Sasso, ad iniziare dall’aguzzo Dente del Lupo sino al San Franco: deve essere scesa la prima neve di quest’anno e le cime più elevate appaiono spolverate di bianco. Da qui è particolarmente apprezzabile il contrasto tra le alte creste erbose della Laga ed i giganti di pietra grigia che fanno da sfondo … insomma dal Pizzo di Sevo si ha decisamente un gran bel panorama! Per la via del ritorno a Macchie Piane seguiamo il collaudatissimo Tracciolino di Annibale in un’atmosfera di totale relax e soddisfazione per la giornata di montagna che abbiamo avuto e ancora incontriamo piccoli ruscelli di acqua cristallina e sorgenti che nascono spontanee qua e la nei prati: davvero uniche queste montagne che trattengono l’acqua subito sotto la superficie e la restituiscono poco più in là a formare innumerevoli rivoli!